Reperti Etruschi in Ceramica

In uno scorso articolo ci siamo occupati della forma ed i tipi di tombe etrusche nel territorio dell’Alta Tuscia.
Questa volta tratteremo dei reperti in ceramica dell’età etrusca ritrovati.


  • Alabastron
    – Vaso di piccole dimensioni atto a contenere olii profumati ed unguenti, faceva parte della toeletta femminile. La sua origine sembra essere orientale, forse egiziana, tanto che il suo nome deriva dalla dea Ebaste venerata a Burbados. Ha corpo ovoidale, molto allungato con un breve collo che può avere o essere privo di anse. Appare nella ceramica corinzia nella prima metà del VII secolo a.C. e fu utilizzato fino a quando fu sostituito dall’aryballos globulare.

  • Anfora
    – Recipiente di grandi dimensioni, utilizzato per contenere liquidi vari ( vino, olio, acqua, latte ). Il nome deriva dal fatto che ha due anse opposte. Di forma prevalentemente ovoidale ha avuto molte variazioni nel tempo, come le anfore con il collo distinto dalla spalla oppure congiunto. Del primo tipo è l’anfora nicostenica, il cui nome proviene dal vasaio Nikosthenes e deriva da prototipi metallici, riconoscibile per le due anse piatte e larghe che riuniscono il labbro con la spalla del vaso. L’anfora fu utilizzata nella seconda metà del VI secolo a.C. ed in particolare l’anfora panatenaica era il premio delle gare omonime.

  • Aryballos
    – Vaso piccolo per olii ed unguenti profumati, usato in particolare dagli atleti. Molto diffuso nella ceramica corinzia in due tipi, il primo con corpo ovoidale ed il secondo con corpo sferoidale.

  • Askos
    – derivazione in ceramica ridotta dei grandi otri di pelle, da cui il nome ( askos: otre ). Il corpo può essere circolare, schiacciato e anche cilindrico allungato al cui termine si ha un corto beccuccio e può avere dipinti raffiguranti animali. Può contenere liquidi diversi ed un’ansa incurvata sopra al corpo che serve per afferrarla.

  • Ciotola
    – Recipiente basso, con base appena rilevata, senza anse ed orlo distinto; usata per contenere cibi e liquidi.

  • Cratere
    – Grande vaso utilizzato per mescolare il vino all’acqua in proporzione uno a tre. Ha un grande corpo e bocca ed un robusto piede. Si distinguono quattro forme principali: a) Cratere a colonnette o Kelebe. Così chiamato per la forma delle piccole anse cilindriche che a coppia uniscono il grande labbro, come due colonnine. b) Cratere a calice ( vedi foto ) con corpo che sembra distinto in due parti, una bassa robusta ed una superiore che si apre come un calice di fiore. Nel punto di divergenza si hanno due robuste anse cilindriche che dal basso salgono verso l’alto. c) Cratere a campana che ricorda per l’appunto una campana rovesciata, le anse sotto l’orlo sono cilindriche e rivolte verso l’alto. d) Cratere a volute per via delle anse cilindriche che si dipartono dal collo fino ad arrivare alla bocca con volute decorative.

  • Kantharos
    – Tazza con una larga bocca ed un piede più o meno alto con due anse che sormontano l’orlo. Veniva utilizzata per bere e mangiare e si ritrova diffusamente nella ceramica etrusca ( bucchero ).

  • Kyathos
    – Vaso più o meno simile al kantharos da cui differisce per l’avere una sola ansa che sovrasta l’orlo. Era usata per attingere liquidi da recipienti maggiori.

  • Kylix
    – Coppa di varia grandezza con bacino basso e largo, con un piede e due anse medie, utilizzata per bere e mangiare si distingue in tre forme: a) coppa distinta dall’orlo e dal piede; b) orlo e coppa unite, ma il piede è nettamente distinto; c) piede, coppa ed orlo hanno una linea continua.

  • Idria
    – Grande vaso simile all’anfora, ma dalla quale si distingue per la terza ansa verticale, necessaria per versare il liquido ed utilizzato per contenere l’acqua, come indica il nome. Ci sono due tipi distinti: a) il collo continua la linea della spalla; b) collo distinto dalla spalla.

  • Lebete
    – Vaso di forma sferica con labbro distinto e senza anse o piede. Utilizzato per riscaldare l’acqua o per mescolarla con il vino; di norma nelle gare era un premio di bronzo. Di solito era disposta su tripodi bronzei ed è conosciuta anche con il nome di Deinos.

  • Lekane
    – Piatto di media profondità con orlo rilevato, piede basso ed anse orizzontali, fornito di coperchio con presa a pomo. Vaso di molteplice utilizzo, dal contenimento di cibi cotti ai gioielli.

  • Lekythos
    – Vaso che forse derivò dall’aryballos, che serviva per contenere olio ed unguenti. Allungato con una sola piccola ansa, veniva utilizzato nei riti funerari. Si distinguono tre tipi: a) profilo continuo tra collo, spalla e corpo; b) collo lungo, distinto dalla spalla a sua volta distinta dal corpo; c) corpo molto largo che supera l’altezza con bocca grande.

  • Mastos
    – Vaso che ricorda una “mammella”, con due anse. Poco diffuso.

  • Oinochoe
    – Recipiente per contenere il vino, da cui il nome, molto diffuso e con diverse varianti: a) corpo ovoidale e linea continua dalla bocca al piede; b) corpo globoso, collo distinto dalla spalla e con bocca circolare; c) corpo globoso, collo distinto dalla spalla e bocca trilobata.

  • Olla
    – Recipiente di vario utilizzo, dal conservare granaglie, alimenti vari o anche per cuocerli; può avere un coperchio. Poteva essere utilizzato anche per il contenimento delle ceneri dei cremati.
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    Olpe
    – Simile all’oinochoe con bocca trilobata o circolare, un’ansa che a volte sormonta l’orlo. Veniva utilizzata per attingere o versare liquidi.

  • Patera
    – Vaso dal corpo basso e con alto orlo, privo di anse.

  • Pelike
    – Varietà di anfora con il corpo molto rigonfio alla base con linea continua del profilo.

  • Pisside
    – Una specie di scatola con coperchio utilizzata per contenere profumi e cosmetici della toeletta femminile. Forma diffusa e popolare distinta in quattro tipi: a) corpo a tre lobi; b) corpo quasi schiacciato su piede basso; c) alta con pareti concave e coperchio con alta presa; d) corpo cilindrico con coperchio piatto e senza pomo.

  • Psykter
    – Vaso atto a raffreddare il vino di due forme principali: a) simile ad un’anfora con duplice fondo; b) corpo emisferico schiacciato su un alto piede, collo svasato e due piccole prese sulla spalla.

  • Rhyton
    – Vaso per bere derivato dall’uso del corno di animali, può essere provvisto di ansa.

  • Situla
    – Sebbene la maggior parte di questi secchielli sia di bronzo, ha tuttavia degli equivalenti ceramici. Caratteristica è la presenza di due manici mobili.

  • Skyphos
    – Coppa per bere derivata dalle ciotole utilizzate nelle campagne. Si presenta in due forme: a) con anse orizzontali e rivolte in alto; b) anse orizzontali con corpo più ovoide ( Kotile ).

  • Stamnos
    – Vaso simile all’anfora con corpo largo, collo breve e tozzo distinguibile per le anse orizzontali sulle spalle. Era utilizzato per contenere olio e vino; può anche avere un piccolo coperchio.

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Abitante dell'Alta Tuscia e precisamente di Montefiascone
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