La valle dei calanchi nella zona dei comuni di Bagnoregio e Lubriano, è posta tra il lago di Bolsena e la valle del Tevere.
Nella zona, tra il Fosso Rio Torbido ed il Fosso Rio Chiaro, sulla cima di un colle di tufo, a 423 mt. sul livello del mare, è situato l’antico borgo di Civita, che in età antica era un importante crocevia per queste valli.
Il terreno della valle è formato da due strati ben distinti, formatisi in ere differenti, il primo, più antico, è quello argilloso e sabbioso di origine marina, riferibile al pleistocene, mentre la parte superiore è formata da materiale tufaceo nato al momento delle eruzioni vulcaniche della zona.
La flora della zona è composta da circa 500 specie di piante, che si suddividono in quelli della zona argillosa e quella tufacea. Le famiglie principali della flora della zona sono graminacee, composite e leguminose, nella zona più bassa dei calanchi si trovano rovi, canne, ginestre ed arbusti come l’olmo e la rosa canina, man mano che si sale verso le creste dei calanchi la vegetazione svanisce lasciandoli spogli. Lungo il corso dei due torrenti a fondo valle si trovano formazioni boschive come quercia, cerro, rovere e talvolta castagni, che hanno una grande importanza nel consolidamento e protezione dalle frane. Queste formazioni boschive sono di piccola estensione, l’unica che ancora è abbastanza evidente è Carbonara, testimonianza degli antichi tempi in cui c’erano immensi cerreti dei colli Vulsini. Infine abbiamo le piante erbacee dello strato tufaceo, come quelle dello sperone di Civita, con la violaccia selvatica gialla, di origine Asiatica ed introdotta qui nel Medioevo. A Bagnoregio si svolge ogni anno a fine aprile e 1° di maggio la Mostra Florovivaistica e di Ceramiche, “Bagnoregio Fiore di Maggio“, nella quale vengono svolte conferenze sulle orchidee spontanee della Valle dei Calanchi e dei concorsi fotografici, per maggiori informazioni potete visitare il sito del comune.
La fauna dei calanchi è quella tipica dell’Alto Lazio. Nella zona dei due corsi d’acqua possiamo trovare il riccio, l’istrice, la volpe, la donnola, la faina, la talpa e la lepre. Per quanto riguarda gli uccelli possiamo trovare la poiana, l’allocco, la tortora, l’upupa e nei boschi di castagni troviamo anche il picchio verde. Oltre a questi abbiamo anche molti passeriformi come il merlo, il pettirosso, il fringuello, la cinciallegra e tutte quelle specie tipiche della zona, che oggi vengono anche ripopolati per la caccia. Nella zona più a valle, lungo il corso dei due fossi, Rio Torbido e Chiaro, abbiamo anche anfibi come il tritone, la salamandra pezzata ed il rospo, non mancano nemmeno pesci e crostacei come gamberi di fiume, barbi ed anguille. Negli ultimi decenni poi c’è stato un gran aumento di un mammifero tipico delle zone boschive, il cinghiale.