In scorsi articoli avevamo parlato di due vini D.O.C. dell’Alta Tuscia, l’EST! EST!! EST!!! di Montefiascone e l’Aleatico di Gradoli, oggi vogliamo trattare del terzo e più giovane vino rosso D.O.C. della zona, la Cannaiola di Marta.
L’origine del nome di questo vino rosso deriverebbe da “dies caniculares“, i giorni della canicola, che sono quelli in cui gli acini del vitigno cominciano a colorarsi di rosso rubino scuro. Si narra che papa Martino IV fosse solito mangiare le anguille del lago di Bolsena pasteggiando con questo favoloso vino di Marta e per questo fu inserito dal “Sommo Poeta” Dante fra i golosi del purgatorio.
La Cannaiola è stata riconosciuta DOC pochi anni fa e presenta queste caratteristiche:
- Zona di produzione nel comune di Marta
- Vitigno cannaiolo nero autoctono della zona di Marta e Capodimonte tramandato da generazioni di agricoltori
- Coltivato in zona collinare di origine vulcanica ricca di potassio
- Vinificazione di due settimane con rimontaggio giornaliero e salasso finale
- Fermentazione alcolica intorno ai 22°C per conservare al meglio gli aromi del mosto
- Gradazione alcolica tra i 12,50% e 14,00% secondo l’andamento stagionale
- Colore rubino violaceo
- Profumo di rosa, viola, peonia, ciliegia selvatica e more di rovo
- Gusto piacevolmente dolce con frescezza e sapidità del territorio vulcanico
- Abbastanza denso si lascia abbinare a caciotta, anguilla in agro dolce o dolci tipici
Le zone in cui il vitigno è migliore sono le “Macchie”, “Colombello” e “Vescovile”. La produzione di questo ottimo vino rosso è molto limitata, ma in compenso la qualità è ottima. Ogni anno a Marta, verso la fine di Luglio, viene festeggiato questo prelibatissimo vino rosso nella “Festa della Cannaiola“, in cui questo nettare viene gustato insieme a ciambelle e tozzetti tipici di Marta.