Piansano ed il Piccolo Centro di Maternum

Il comune di Piansano si trova interamente su un’area vulcanica abitata fin dall’antichità, il territorio è stato sempre sfruttato per la produzione di cereali, soprattutto grano ed orzo e per l’allevamento degli ovini che per generazioni hanno costituito le componenti dell’economia locale. Piansano si trova a circa 400 m. sul livello del mare ed è abitato da circa 2.200 Piansanesi, come patrono ha San Bernardino da Siena che viene festeggiato il 20 maggio ed ogni prima domenica di ottobre si festeggia la Madonna del Rosario.
Maternum, un piccolo centro antico, è posto dalla carta Peutingeriana e dal Ravennate lungo la consolare Clodia in posizione intermedia tra Tuscania e Saturnia. Nonostante queste precise indicazioni non si è sicuri della sua ubicazione. Di volta in volta Maternum è stato identificato con Farnese, Ischia di Castro e perfino Canino. Una vecchia tradizione lo pone su una collina di tufo lunga 700 m. e larga 150 m. situata ad oriente di Piansano e ben difesa naturalmente, luogo oggi conosciuto come Poggio di re Martino. Il pagus che era sotto la giurisdizione della vicina Visentium, sul lago di Bolsena, è stato oggetto di diverse campagne di scavo. Di certo la zona presenta resti di laterizi e ceramiche che dimostra la presenza di un abitato che di certo ospitava anche un tempio. Nel 1869 a Marinello, località a nord-ovest di Piansano, fu scoperta una singolare costruzione indicata come “fontana etrusca“, si tratta di un manufatto a forma di cisterna rettangolare con i lati lunghi rivolti a nord e lungo circa 30 m., largo 10 m. ed alto circa 2,5 m. probabilmente legata alle acque per il rifornimento idrico della zona. Sempre nella zona è stata trovata un’urna di travertino con l’iscrizione etrusca: larth plesnas larisal.
La necropoli della cittadina, oltre ad occupare le pareti tufacee della collina, si estende nelle alture vicine con tombe a camera. Al Cellaio di Cardarelli, in alcune tombe, sono stati ritrovati sarcofagi in nenfro con figure femminili semisdraiate sui coperchi ed abbondante vasellame del III secolo a.C. In località Macchione alcune tombe a camera presentano dei sarcofagi in terracotta del II-I secolo a.C. della vicina Tuscania. Altre tombe sono state ritrovate presso Le Mandre, alla Doganaccia con oggetti della vicina Bisenzio ed a Fienilessa Nord. Dalla località Giraldo provengono due sarcofagi di nenfro con coperchio a tetto, quello più grande ha inciso: vel cneunas velus. Una tomba poi è stata scoperta alcuni anni fa durante i lavori di costruzione del giardino presso la scuola media. Nella seconda metà dell’800 in contrada Via della Fonte è stata scoperta una tomba a camera del periodo ellenistico con ceramica, specchi di bronzo ed un asse librale, c’erano anche urne cinerarie di tufo di cui una inscritta con nome.

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Abitante dell'Alta Tuscia e precisamente di Montefiascone
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