L’agricoltura è un comparto di estrema importanza per l’economia dell’Alta Tuscia ed uno dei suoi tanti prodotti tipici e rinomati a livello nazionale ed anche internazionale è l’olio d’oliva. In questo articolo vi voglio parlare di un prodotto della terra che fin da bambino conosco, perché anche nella mia famiglia, la produzione di olio d’oliva era alla base dell’economia. Oggi coltivo ancora quelle piante secolari, ma soltanto per non farmi mancare quel sapore unico dell’olio dell’Alta Tuscia.
La coltivazione dell’ulivo è molto impegnativa, ad inizio anno, quando è passato il “periodo della merla” e quindi a metà febbraio circa, occorre iniziare la potatura delle piante e togliere tutti quei rami che ricevono le sostanze nutritive dalla pianta, ma che non fruttificano. Dopo la potatura si deve dare il concime, oggi si usa quello chimico, ma prima ricordo che si piantavano delle leguminose come lupini o fave, che hanno la capacità di fissare l’azoto nel terreno, sotto l’albero dell’ulivo e poi lavorate con la motozappa in modo da portarle sotto terra per, come diceva mio nonno, “ingrassare la terra”. A maggio e settembre si deve dare alla pianta acqua con calce e ramato ( rame blu ) e di nuovo eliminare i polloni. Ad inizio novembre inizia la raccolta, che oggi è molto rapida, ma ricordo che trenta anni fa poteva arrivare sino alla befana.
Ricordo che con mio nonno si preparava il necessario per raccogliere le olive mesi prima; bisognava creare un cesto di vimini, che con una corda andava messo a tracolla e con questo salire sulla pianta; era faticoso portare la scala in legno con questo cesto attaccato alle spalle. Poi vennero i “pannoni” creati con sacchetti ( balle ) di canapa aperti e cuciti tra di loro; erano veramente pesanti, soprattutto quando c’era umidità la mattina, ma era pur sempre meglio che portare un cesto dietro alle spalle. Ora ci sono reti di plastica bucate, che nemmeno si attaccano ai rovi e che pesano pochissimo, in più sbattitori di piante elettrici o ad aria compressa che consento di quadruplicare la raccolta.
L’olio d’oliva dell’Alta Tuscia è un prodotto unico, ve lo dice chi lo conosce bene e lo ha da sempre amato. Sarà per la giusta altitudine delle nostre colline e quindi la temperatura ottimale o per altri motivi che non saprei, ma una cosa posso dire con certezza, l’olio d’oliva dell’Alta Tuscia è il migliore che ho assaporato, e… ne ho provati… credete! Vi invito quindi a passare dalle mie parti per gustare nei nostri frantoi questa assoluta bontà per il palato.