Ogni 14 maggio a Marta si svolge la tradizionale festa della Madonna del Monte o delle Passate o Barabbata. Questa celebrazione ha origini antichissime, che si fa risalire a Cerere, la dea romana della fertilità e delle messi, che con riti propiziatori e la donazione dei prodotti della terra e del lago donava raccolti più abbondanti. La processione sia religiosa che pagana, arriva fino alla chiesa della Madonna del Monte.
Fino al 1608 le categorie che sfilavano nella processione erano soltanto casenghi, bifolchi e villani, poi da quell’anno entrarono a farne parte anche i pescatori. Questa processione pagana ha avuto da sempre un nemico nella chiesa al punto tale da dover vietare al clero di indossare la stola quando partecipavano al rito.
Durante le guerre di Castro tra i Farnese ed il papa fu celebrata solo la componente religiosa, con i frati Minimi che portavano il santuario fino alla chiesa della Madonna del Monte, ma dopo la distruzione della capitale del ducato, la festa riprese come consuetudine. Nel 1704 da una controversia tra il vescovo della diocesi, il Cardinale Barbarigo ed i frati Minimi nacquero le Passate, ovvero i tre giri che il corteo compie entrando in chiesa con animali ed attrezzi da lavoro, attraversando l’area del presbiterio. Negli anni successivi, le Passate furono vietate dall’autorità ecclesiastica per il disordine ed il chiasso che provocavano, per essere riprese nel 1775. Con il tempo la festa ha preso sempre più la forma che anche oggi ritroviamo, con il banchetto sostituito dalla ciambella all’anice, un bis-cotto perché cotta due volte, prima lessata e poi infornata ed offerta al Signore.
Per i dettagli vi invito a leggere questo articolo, veramente approfondito sulle categorie che compongono il corteo.
Un Corteo di Contadini e Pescatori, la Barabbata
Quest’anno allora tutti a Marta il 14 maggio per ammirare la sfilata dei contadini, cavalli, buoi e pescatori del lago di Bolsena.