Il nome Tiro, che sembra non vero ed appropriato, è il frutto di elaborazioni legate al luogo di nascita di Santa Cristina, la martire e patrona della vicina Bolsena.
Centro etrusco situato a sud-est di Grotte di Castro su una collina denominata, “La Civita“. Il promontorio tufaceo di circa 20 ettari, si protende verso le sponde settentrionali del lago di Bolsena, naturalmente isolato e difeso da alte rupi naturali. Sorto come insediamento etrusco del VII secolo a.C., Tiro ebbe il suo sviluppo nel corso del VI secolo a.C., dipendendo dalla vicina metropoli di Velzna ( vicino all’attuale Orvieto ), quasi in contrapposizione all’insediamento di Bisenzio, l’altro potente centro etrusco della zona, che lo fronteggiava dall’altra parte del lago. L’economia di questo abitato era basata sull’agricoltura e la produzione di ceramiche, che poi venivano commercializzate tra Velzna, Chiusi ed il porto marino di Vulci.
La città iniziò la sua decadenza con la sconfitta di Velzna da parte dei Romani nel 265 a.C. e la costruzione di Volsinii e della via Cassia, che ne limitarono lo sviluppo. Nel corso di questi periodi però continuò a vivere, per finire distrutta dalle invasioni barbariche ed in particolare da quella dei Longobardi. Dopo il periodo della distruzione da parte dei barbari, ricominciò il suo ciclo di vita con il riunirsi delle genti locali, che si insediarono questa volta sul promontorio tufaceo ( Le Grotte ), dove ancora oggi persiste l’abitato.
Attorno al vecchio centro abitato di Civita, partendo in senso orario abbiamo queste località dove sono stati trovati dei resti etruschi:
Altre località che presentano delle tombe del periodo dal VII al III secolo a.C. sono a Caviciano, Monte Arso, Tojena, Fontana e Pian di Stella.
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